Wolfgang Amadé Mozart

Le Nozze di Figaro (K 492)

Opera buffa i fyra akter. Libretto: Lorenzo da Ponte (1749-1838). Uruppförande på Burgtheater i Wien 1 maj 1786.

Roller

Greve Almaviva, grand av Spanien (baryton)
Grevinnan Almaviva (sopran)
Figaro, grevens kammartjänare (basbaryton)
Susanna, hans trolovade, kammarjungfru (sopran)
Cherubin, grevens page (mezzozopran eller sopran)
Marcellina, hushållerska (mezzosopran eller alt)
Doktor Bartolo, läkare från Sevilla (bas)
Basilio, musiklärare (tenor)
Don Curzio, notarie (tenor)
Antonio, trädgårdsmästare, Susannas farbror (bas)
Barbarina, hans dotter (sopran)
Två flickor (sopran och mezzosopran)
Tjänare. Lantfolk.

Orkester

2 flöjter, 2 oboer, 2 klarinetter, 2 fagotter, 2 horn, 2 trumpeter, pukor, violin I, violin II, viola, violoncell och kontrabas

ATTO PRIMO
Scena I
No. 1 Duettino
No. 2 Duettino
Scena II
No. 3 Cavatina
Scena III
No. 4 Aria
Scena IV
No. 5 Duettino
Scena V
No. 6 Aria
Scena VI
Scena VII
No. 7 Terzetto
Scena VIII
No. 8 Coro
No. 9 Aria
ATTO SECONDO
Scena I
No. 10 Cavatina
Scena II
No. 11 Arietta
No. 12 Aria
Scena III
No. 13 Terzetto
Scena IV
No. 14 Duettino
Scena V
Scena VI
No. 15 Finale
Scena VII
Scena VIII
Scena IX
Scena X
Scena XI
ATTO TERZO
Scena I
Scena II
No. 16 Duettino
Scena III
Scena IV
No. 17 Recitativo ed Aria
Scena V
No. 18 Sestetto
Scena VI
Scena VII
Scena VIII
No. 19 Recitativo ed Aria
Scena IX
Scena X
No. 20 Duettino
Scena XI
No. 21 Coro
Scena XII
Scena XIII
No. 22 Finale
Scena XIV
ATTO QUARTO
Scena I
No. 23 Cavatina
Scena II
Scena III
Scena IV
No. 24 Aria
Scena V
Scena VI
Scena VII
No. 25 Aria
Scena VIII
No. 26 Recitativo ed Aria
Scena IX
Scena X
No. 27 Recitativo ed Aria
Scena XI
No. 28 Finale
Scena XII
Scena XIII
Scena XIV
Scena XV

ATTO PRIMO

Camera non affatto ammobiliata, una sedia d'appoggio in mezzo.

Scena I

Figaro con una misura in mano e Susanna allo specchio che si sta mettendo un capellino ornato di fiori.

No. 1 Duettino
FIGARO

(misurando)
Cinque... dieci... venti... trenta... trentasei... quarantatrè

SUSANNA

(specchiandosi)
Ora sì ch'io son contenta;
sembra fatto inver per me.
Guarda un po', mio caro Figaro,
guarda adesso il mio cappello.

FIGARO

Sì mio core, or è più bello,
sembra fatto inver per te.

SUSANNA e FIGARO

Ah, il mattino alle nozze vicino
quanto è dolce al mio/tuo tenero sposo
questo bel cappellino vezzoso
che Susanna ella stessa si fe'.

Recitativo
SUSANNA

Cosa stai misurando,
caro il mio Figaretto?

FIGARO

Io guardo se quel letto
che ci destina il Conte
farà buona figura in questo loco.

SUSANNA

E in questa stanza?

FIGARO

Certo: a noi la cede
generoso il padrone.

SUSANNA

Io per me te la dono.

FIGARO

E la ragione?

SUSANNA

(toccandosi la fronte)
La ragione l'ho qui.

FIGARO

(facendo lo stesso)
Perché non puoi
far che passi un po' qui?

SUSANNA

Perché non voglio.
Sei tu mio servo, o no?

FIGARO

Ma non capisco
perché tanto ti spiace
la più comoda stanza del palazzo.

SUSANNA

Perch'io son la Susanna, e tu sei pazzo.

FIGARO

Grazie; non tanti elogi! Guarda un poco
se potriasi star meglio in altro loco.

No. 2 Duettino
FIGARO

Se a caso madama
la notte ti chiama,
din din; in due passi
da quella puoi gir.
Vien poi l'occasione
che vuolmi il padrone,
don, don; in tre salti
lo vado a servir.

SUSANNA

Così se il mattino
il caro Contino,
din din; e ti manda
tre miglia lontan,
don don; a mia porta
il diavol lo porta,
ed ecco in tre salti...

FIGARO

Susanna, pian, pian.

SUSANNA

Ascolta...

FIGARO

Fa presto...

SUSANNA

Se udir brami il resto,
discaccia i sospetti
che torto mi fan.

FIGARO

Udir bramo il resto,
i dubbi, i sospetti
gelare mi fan.

Recitativo
SUSANNA

Or bene; ascolta, e taci!

FIGARO

Parla: che c'è di nuovo?

SUSANNA

Il signor Conte,
stanco di andar cacciando le straniere
bellezze forestiere,
vuole ancor nel castello
ritentar la sua sorte,
né già di sua consorte, bada bene,
appetito gli viene...

FIGARO

E di chi dunque?

SUSANNA

Della tua Susanetta.

FIGARO

Di te?

SUSANNA

Di me medesma; ed ha speranza,
che al nobil suo progetto
utilissima sia tal vicinanza.

FIGARO

Bravo! Tiriamo avanti.

SUSANNA

Queste le grazie son, questa la cura
ch'egli prende di te, della tua sposa.

FIGARO

Oh, guarda un po', che carità pelosa!

SUSANNA

Chetati, or viene il meglio: Don Basilio,
mio maestro di canto, e suo mezzano,
nel darmi la lezione
mi ripete ogni dì questa canzone.

FIGARO

Chi? Basilio? Oh birbante!

SUSANNA

E tu credevi
che fosse la mia dote
merto del tuo bel muso?

FIGARO

Me n'ero lusingato.

SUSANNA

Ei la destina
per ottener da me certe mezz'ore...
che il diritto feudale...

FIGARO

Come? Ne' feudi suoi
non l'ha il Conte abolito?

SUSANNA

Ebben; ora è pentito, e par che tenti
Riscattarlo da me.

FIGARO

Bravo! Mi piace:
Che caro signor Conte!
Ci vogliam divertir: trovato avete...
(Si sente suonare un campanello)
Chi suona? La Contessa.

SUSANNA

Addio, addio, Figaro bello ...

FIGARO

Coraggio, mio tesoro.

SUSANNA

E tu, cervello.
(parte)

Scena II

Figaro solo, passeggiando con fuoco per la camera e fregandosi le mani.

FIGARO

Bravo,signor padrone! Ora incomincio
a capir il mistero... e a veder schietto
tutto il vostro progetto: a Londra è vero?
Voi ministro, io corriero, e la Susanna...
secreta ambasciatrice.
Non sarà, non sarà. Figaro il dice.

No. 3 Cavatina
FIGARO

Se vuol ballare
Signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.
Se vuol venire
nella mia scuola
la capriola
le insegnerò.
Saprò... ma piano,
meglio ogni arcano
dissimulando
scoprir potrò!
L'arte schermendo,
l'arte adoprando,
di qua pungendo,
di là scherzando,
tutte le macchine
rovescerò.
Se vuol ballare
Signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.
(parte)

Scena III

Bartolo e Marcellina con un contratto in mano.

Recitativo
BARTOLO

Ed aspettaste il giorno
fissato a le sue nozze
per parlarmi di questo?

MARCELLINA

Io non mi perdo,
dottor mio, di coraggio:
per romper de' sponsali
più avanzati di questo
bastò spesso un pretesto, ed egli ha meco,
oltre questo contratto, certi impegni...
so io...basta...convien
la Susanna atterrir. Convien con arte
impuntigliarli a rifiutar il Conte.
Egli per vendicarsi
prenderà il mio partito,
e Figaro così fia mio marito.

BARTOLO

(prende il contratto dalle mani di Marcellina)
Bene, io tutto farò: senza riserve
tutto a me palesate.
(Avrei pur gusto
di dar per moglie la mia serva antica
a chi mi fece un dì rapir l'amica.)

No. 4 Aria
BARTOLO

La vendetta, oh, la vendetta!
È un piacer serbato ai saggi.
L'obliar l'onte e gli oltraggi
è bassezza, è ognor viltà.
Con l'astuzia...coll'arguzia...
col giudizio...col criterio...
si potrebbe...il fatto è serio...
ma credete si farà.
Se tutto il codice
dovessi volgere,
se tutto l'indice
dovessi leggere,
con un equivoco,
con un sinonimo
qualche garbuglio
si troverà.
Tutta Siviglia
conosce Bartolo:
il birbo Figaro
vostro sarà.
(parte)

Scena IV

Marcellina, poi Susanna con cuffia da donna, un nastro e un abito da donna.

Recitativo
MARCELLINA

Tutto ancor non ho perso:
mi resta la speranza.
Ma Susanna si avanza:
io vo' provarmi...
Fingiam di non vederla.
E quella buona perla
la vorrebbe sposar!

SUSANNA

(resta indietro)
(Di me favella)

MARCELLINA

Ma da Figaro alfine
non può meglio sperarsi: argent fait tout.

SUSANNA

(Che lingua! Manco male
ch'ognun sa quanto vale.)

MARCELLINA

Brava! Questo è giudizio!
Con quegli occhi modesti,
con quell'aria pietosa,
e poi...

SUSANNA

Meglio è partir.

MARCELLINA

Che cara sposa!
(Vanno tutte due per partire e s'incontrano alla porta.)

No. 5 Duettino
MARCELLINA

(facendo una riverenza)
Via resti servita,
Madama brillante.

SUSANNA

(facendo una riverenza)
Non sono sì ardita,
madama piccante.

MARCELLINA

(riverenza)
No, prima a lei tocca.

SUSANNA

(riverenza)
No, no, tocca a lei.

SUSANNA e MARCELLINA

(riverenze)
Io so i dover miei,
non fo inciviltà.

MARCELLINA

(riverenza)
La sposa novella!

SUSANNA

(riverenza)
La dama d'onore!

MARCELLINA

(riverenza)
Del Conte la bella!

SUSANNA

(riverenza)
Di Spagna l'amore!

MARCELLINA

I meriti!

SUSANNA

L'abito!

MARCELLINA

Il posto!

SUSANNA

L'età!

MARCELLINA

Per Bacco, precipito,
se ancor resto qua.

SUSANNA

Sibilla decrepita,
da rider mi fa.

(Marcellina parte)

Scena V

Susanna e poi Cherubino.

Recitativo
SUSANNA

Va' là, vecchia pedante,
dottoressa arrogante,
perché hai letti due libri
e seccata madama in gioventù...

CHERUBINO

(esce in fretta)
Susanetta, sei tu?

SUSANNA

Son io, cosa volete?

CHERUBINO

Ah, cor mio, che accidente!

SUSANNA

Cor vostro! Cosa avvenne?

CHERUBINO

Il Conte ieri
perché trovommi sol con Barbarina,
il congedo mi diede;
e se la Contessina,
la mia bella comare,
grazia non m'intercede, io vado via,
io non ti vedo più, Susanna mia!

SUSANNA

Non vedete più me! Bravo! Ma dunque
non più per la Contessa
secretamente il vostro cor sospira?

CHERUBINO

Ah, che troppo rispetto ella m'ispira!
Felice te, che puoi
vederla quando vuoi,
che la vesti il mattino,
che la sera la spogli, che le metti
gli spilloni, i merletti...
Ah, se in tuo loco...
Cos'hai lì?- Dimmi un poco...

SUSANNA

Ah, il vago nastro della notturna cuffia
di comare sì bella.

CHERUBINO

(toglie il nastro di mano a Susanna)
Deh, dammelo sorella,
dammelo per pietà!

SUSANNA

(vuol riprenderglielo)
Presto quel nastro!

CHERUBINO

(si mette a girare intorno la sedia)
O caro, o bello, o fortunato nastro!
Io non te'l renderò che colla vita!

SUSANNA

(seguita a corrergli dietro, ma poi s'arresta come fosse stanca)
Cos'è quest'insolenza?

CHERUBINO

Eh via, sta cheta!
In ricompensa poi
questa mia canzonetta io ti vo' dare.

SUSANNA

E che ne debbo fare?

CHERUBINO

Leggila alla padrona,
leggila tu medesma;
leggila a Barbarina, a Marcellina;
leggila ad ogni donna del palazzo!

SUSANNA

Povero Cherubin, siete voi pazzo!

No. 6 Aria
CHERUBINO

Non so più cosa son, cosa faccio,
or di foco, ora sono di ghiaccio,
ogni donna cangiar di colore,
ogni donna mi fa palpitar.
Solo ai nomi d'amor, di diletto,
mi si turba, mi s'altera il petto
e a parlare mi sforza d'amore
un desio ch'io non posso spiegar.
Parlo d'amor vegliando,
parlo d'amor sognando,
all'acque, all'ombre, ai monti,
ai fiori, all'erbe, ai fonti,
all'eco, all'aria, ai venti,
che il suon de' vani accenti
portano via con sé.
E se non ho chi mi oda, parlo d'amor con me.

Scena VI

Cherubino, Susanna e poi il Conte.

Recitativo
CHERUBINO

(vedendo il Conte da lontano, torna indietro impaurito
e si nasconde dietro la sedia
)
Ah, son perduto!

SUSANNA

(cerca di mascherar Cherubino)
Che timor! - Il Conte! - Misera me!

IL CONTE

Susanna, mi sembri
agitata e confusa.

SUSANNA

Signor... io chiedo scusa...
ma... se mai... qui sorpresa...
per carità! Partite.

IL CONTE

(si mette a sedere sulla sedia, prende Susanna per la mano)
Un momento, e ti lascio,
odi.

SUSANNA

Non odo nulla.

IL CONTE

Due parole. Tu sai
che ambasciatore a Londra
il re mi dichiarò; di condur meco
Figaro destinai.

SUSANNA

Signor, se osassi...

IL CONTE

(sorge)
Parla, parla, mia cara, e con quell dritto
ch'oggi prendi su me finché tu vivi
chiedi, imponi, prescrivi.

SUSANNA

Lasciatemi signor; dritti non prendo,
non ne vo',
non ne intendo... oh me infelice!

IL CONTE

Ah no, Susanna, io ti vo' far felice!
Tu ben sai quanto io t'amo: a te Basilio
tutto già disse. Or senti,
se per pochi momenti
meco in giardin sull'imbrunir del giorno...
ah, per questo favore io pagherei...

BASILIO

(dentro la Scena)
È uscito poco fa.

IL CONTE

Chi parla?

SUSANNA

Oh Dei!

IL CONTE

Esci, e alcun non entri.

SUSANNA

Ch'io vi lasci qui solo?

BASILIO

(dentro)
Da madama ei sarà, vado a cercarlo.

IL CONTE

(addita la sedia)
Qui dietro mi porrò.

SUSANNA

Non vi celate.

IL CONTE

Taci, e cerca ch'ei parta.

SUSANNA

Oimè! Che fate?

(Il Conte vuol nascondersi dietro il sedile:
Susanna si frappone tra il paggio e lui:
il Conte la spinge dolcemente.
Ella rincula, intanto il paggio passa al davanti del sedile,
si mette dentro in piedi, Susanna il ricopre colla vestaglia.
)

Scena VII

I suddetti e Basilio

BASILIO

Susanna, il ciel vi salvi. Avreste a caso veduto il Conte?

SUSANNA

E cosa
deve far meco il Conte? - Animo, uscite.

BASILIO

Aspettate, sentite,
Figaro di lui cerca.

SUSANNA

(Oh cielo!) Ei cerca
chi dopo voi più l'odia.

IL CONTE

(Veggiam come mi serve.)

BASILIO

Io non ho mai nella moral sentito
ch'uno ch'ami la moglie odi il marito.
Per dir che il Conte v'ama...

SUSANNA

Sortite, vil ministro
dell'altrui sfrenatezza: Io non ho d'uopo
della vostra morale,
del Conte, del suo amor...

BASILIO

Non c'è alcun male.
Ha ciascun i suoi gusti: io mi credea
che preferir dovreste per amante,
come fan tutte quante,
un signor liberal, prudente, e saggio,
a un giovinastro, a un paggio...

SUSANNA

A Cherubino!

BASILIO

A Cherubino! A Cherubin d'amore
ch'oggi sul far del giorno
passeggiava qui d'intorno,
per entrar...

SUSANNA

Uom maligno,
un impostura è questa.

BASILIO

È un maligno con voi chi ha gli occhi in testa.
E quella canzonetta?
Ditemi in confidenza; io sono amico,
ed altrui nulla dico;
è per voi, per madama...

SUSANNA

(Chi diavol gliel'ha detto?)

BASILIO

A proposito, figlia,
instruitelo meglio;egli la guarda
a tavola sì spesso,
e con tale immodestia,
che se il Conte s'accorge... che su tal punto,
sapete, egli è una bestia.

SUSANNA

Scellerato!
E perché andate voi
tai menzogne spargendo?

BASILIO

Io! Che ingiustizia! Quel che compro io vendo.
A quel che tutti dicono
io non aggiungo un pelo.

IL CONTE

(sortendo)
Come, che dicon tutii!

BASILIO

Oh bella!

SUSANNA

Oh cielo!

No. 7 Terzetto
IL CONTE

(a Basilio)
Cosa sento! Tosto andate,
e scacciate il seduttor.

BASILIO

In mal punto son qui giunto,
perdonate, oh mio signor.

SUSANNA

Che ruina, me meschina,
(quasi svenuta)
son oppressa dal dolor.

BASILIO ed IL CONTE

(sostenendola)
Ah già svien la poverina!
Come, oh Dio, le batte il cor!

BASILIO

(approssimandosi al sedile in atto di farla sedere)
Pian pianin su questo seggio.

SUSANNA

Dove sono!
(rinviene)
Cosa veggio!
(staccandosi da tutti due)
Che insolenza, andate fuor.

BASILIO

Siamo qui per aiutarvi,
è sicuro il vostro onor.

IL CONTE

Siamo qui per aiutarti,
non turbarti, oh mio tesor.

BASILIO

(al Conte)
Ah, del paggio quel che ho detto
era solo un mio sospetto.

SUSANNA

È un'insidia, una perfidia,
non credete all'impostor.

IL CONTE

Parta, parta il damerino!

SUSANNA e BASILIO

Poverino!

IL CONTE

Poverino!
Ma da me sorpreso ancor.

SUSANNA e BASILIO

Come! Che!

IL CONTE

Da tua cugina
l'uscio ier trovai rinchiuso;
picchio, m'apre Barbarina
paurosa fuor dell'uso.
Io dal muso insospettito,
guardo, cerco in ogni sito,
ed alzando pian pianino
il tappetto al tavolino
vedo il paggio...
(imita il gesto colla vestaglia e scopre il paggio)
Ah! cosa veggio!

SUSANNA

Ah! crude stelle!

BASILIO

Ah! meglio ancora!

IL CONTE

Onestissima signora!
Or capisco come va!

SUSANNA

Accader non può di peggio,
giusti Dei! Che mai sarà!

BASILIO

Così fan tutte le belle;
non c'è alcuna novità!

Recitativo
IL CONTE

Basilio, in traccia tosto
di Figaro volate:
(addita Cherubino che non si muove di loco)
io vo' ch'ei veda...

SUSANNA

Ed io che senta; andate!

IL CONTE

Restate: che baldanza! E quale scusa
se la colpa è evidente?

SUSANNA

Non ha d'uopo di scusa un'innocente.

IL CONTE

Ma costui quando venne?

SUSANNA

Egli era meco
quando voi qui giungeste, e mi chiedea
d'impegnar la padrona
a intercedergli grazia. Il vostro arrivo
in scompiglio lo pose,
ed allor in quel loco si nascose.

IL CONTE

Ma s'io stesso m'assisi
quando in camera entrai!

CHERUBINO

Ed allor di dietro io mi celai.

IL CONTE

E quando io là mi posi?

CHERUBINO

Allor io pian mi volsi, e qui m'ascosi.

IL CONTE

(a Susanna)
Oh ciel, dunque ha sentito
tutto quello ch'io ti dicea!

CHERUBINO

Feci per non sentir quanto potea.

IL CONTE

Ah perfidia!

BASILIO

Frenatevi: vien gente!

IL CONTE

(tira Cherubino giù dalla sedia)
E voi restate qui, picciol serpente!

Scena VIII

Figaro, contadine e contadini, i suddetti

(Figaro con bianca veste in mano.
Coro di contadine e di contadini vestiti di bianco che spargono fiori,
raccolti in piccioli panieri, davanti al Conte e cantano il seguente:
)

No. 8 Coro
CORO

Giovani liete,
fiori spargete
davanti al nobile
nostro signor.
Il suo gran core
vi serba intatto
d'un più bel fiore
l'almo candor.

Recitativo
IL CONTE

(a Figaro)
Cos'è questa commedia?

FIGARO

(piano a Susanna)
Eccoci in danza:
secondami cor mio.

SUSANNA

(Non ci ho speranza.)

FIGARO

Signor, non isdegnate
questo del nostro affetto
meritato tributo: or che aboliste
un diritto sì ingrato a chi ben ama...

IL CONTE

Quel diritto or non v'è più; cosa si brama?

FIGARO

Della vostra saggezza il primo frutto
oggi noi coglierem: le nostre nozze
si son già stabilite. Or a voi tocca
costei che un vostro dono
illibata serbò, coprir di questa,
simbolo d'onestà, candida vesta.

IL CONTE

(Diabolica astuzia!
Ma fingere convien.)
Son grato, amici,
ad un senso sì onesto!
Ma non merto per questo
né tributi, né lodi; e un dritto ingiusto
ne' miei feudi abolendo,
a natura, al dover lor dritti io rendo.

TUTTI

Evviva, evviva, evviva!

SUSANNA

Che virtù!

FIGARO

Che giustizia!

IL CONTE

(a Figaro e Susanna)
A voi prometto
compier la ceremonia:
chiedo sol breve indugio; io voglio in faccia
de' miei più fidi, e con più ricca pompa
rendervi appien felici.
(Marcellina si trovi.) Andate, amici.

No. 8 Coro
CORO

(spargendo il resto dei fiori)
Giovani liete,
fiori spargete
davanti al nobile
nostro signor.
Il suo gran core
vi serba intatto d'un più bel fiore
l'almo candor.
(Partono)

Recitativo
FIGARO, SUSANNA e BASILIO

Evviva!

FIGARO

(a Cherubino)
E voi non applaudite?

SUSANNA

È afflitto poveretto!
Perché il padron lo scaccia dal castello!

FIGARO

Ah, in un giorno sì bello!

SUSANNA

In un giorno di nozze!

FIGARO

Quando ognun v'ammira!

CHERUBINO

(s'inginocchia)
Perdono, mio signor...

IL CONTE

Nol meritate.

SUSANNA

Egli è ancora fanciullo!

IL CONTE

Men di quel che tu credi.

CHERUBINO

È ver, mancai; ma dal mio labbro alfine...

IL CONTE

(lo alza)
Ben ben; io vi perdono.
Anzi farò di più; vacante è un posto
d'uffizial nel reggimento mio;
io scelgo voi; partite tosto: addio.

(Il Conte vuol partire, Susanna e Figaro l'arrestano.)

SUSANNA e FIGARO

Ah, fin domani sol...

IL CONTE

No, parta tosto.

CHERUBINO

A ubbidirvi, signor, son già disposto.

IL CONTE

Via, per l'ultima volta
la Susanna abbracciate.
(Inaspettato è il colpo.)

FIGARO

Ehi, capitano,
a me pure la mano;
(piano a Cherubino)
io vo' parlarti
pria che tu parta. Addio,
picciolo Cherubino;
come cangia in un punto il tuo destino.

No. 9 Aria
FIGARO

Non più andrai, farfallone amoroso,
notte e giorno d'intorno girando;
delle belle turbando il riposo
Narcisetto, Adoncino d'amor.
Non più avrai questi bei pennacchini,
quel cappello leggero e galante,
quella chioma, quell'aria brillante,
quel vermiglio donnesco color.
Tra guerrieri, poffar Bacco!
Gran mustacchi, stretto sacco.
Schioppo in spalla, sciabla al fianco,
collo dritto, muso franco,
un gran casco, o un gran turbante,
molto onor, poco contante!
Ed invece del fandango,
una marcia per il fango.
Per montagne, per valloni,
con le nevi e i sollioni.
Al concerto di tromboni,
di bombarde, di cannoni,
che le palle in tutti i tuoni
all'orecchio fan fischiar.
Cherubino alla vittoria:
alla gloria militar.

(Partono tutti alla militare.)

FINE DEL PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

Camera ricca con alcova e tre porte.

Scena I

La Contessa sola: poi Susanna e poi Figaro.

No. 10 Cavatina
LA CONTESSA

Porgi, amor, qualche ristoro
al mio duolo, a' miei sospir.
O mi rendi il mio tesoro,
o mi lascia almen morir.

Recitativo
LA CONTESSA

Vieni, cara Susanna,
finiscimi l'istoria!

SUSANNA

(entra)
È già finita.

LA CONTESSA

Dunque volle sedurti?

SUSANNA

Oh, il signor Conte
non fa tai complimenti
colle donne mie pari;
egli venne a contratto di danari.

LA CONTESSA

Ah, il crudel più non m'ama!

SUSANNA

E come poi
è geloso di voi?

LA CONTESSA

Come lo sono
i moderni mariti: per sistema
infedeli, per genio capricciosi,
e per orgoglio poi tutti gelosi.
Ma se Figaro t'ama... ei sol potria...

FIGARO

(cantando entro la Scena)
La la la...

SUSANNA

Eccolo: vieni, amico.
Madama impaziente...

FIGARO

A voi non tocca
stare in pena per questo.
Alfin di che si tratta? Al signor Conte
piace la sposa mia,
indi segretamente
ricuperar vorria
il diritto feudale.
Possibile è la cosa, e naturale.

LA CONTESSA

Possibil!

SUSANNA

Naturale!

FIGARO

Naturalissima.
E se Susanna vuol possibilissima.

SUSANNA

Finiscila una volta.

FIGARO

Ho già finito.
Quindi prese il partito
di sceglier me corriero, e la Susanna
consigliera segreta d'ambasciata.
E perch'ella ostinata ognor rifiuta
il diploma d'onor ch'ei le destina
minaccia di protegger Marcellina.
Questo è tutto l'affare.

SUSANNA

Ed hai coraggio di trattar scherzando
un negozio sì serio?

FIGARO

Non vi basta
che scherzando io ci pensi? Ecco il progetto:
per Basilio un biglietto
io gli fi capitar che l'avvertisca
di certo appuntamento
(alla Contessa)
che per l'ora del ballo
a un amante voi deste...

LA CONTESSA

O ciel! Che sento!
Ad un uom sì geloso!...

FIGARO

Ancora meglio.
Così potrem più presto imbarazzarlo,
confonderlo, imbrogliarlo,
rovesciargli i progetti,
empierlo di sospetti, e porgli in testa
che la moderna festa
ch'ei di fare a me tenta altri a lui faccia;
onde qua perda il tempo, ivi la traccia.
Così quasi ex abrupto, e senza ch'abbia
fatto per frastonarci alcun disegno
vien l'ora delle nozze, e in faccia a lei
(segnando la Contessa)
non fia, ch'osi d'opporsi ai voti miei.

SUSANNA

È ver, ma in di lui vece
s'opporrà Marcellina.

FIGARO

Aspetta: al Conte
farai subito dir, che verso sera
attendati in giardino,
il picciol Cherubino
per mio consiglio non ancora partito
da femmina vestito,
faremo che in sua vece ivi sen vada.
Questa è l'unica strada
onde monsù sorpreso da madama
sia costretto a far poi quel che si brama.

LA CONTESSA

(a Susanna)
Che ti par?

SUSANNA

Non c'è mal.

LA CONTESSA

Nel nostro caso...

SUSANNA

Quand'egli è persuaso ... e dove è il tempo?

FIGARO

Ito è il Conte alla caccia; e per qualch'ora
non sarà di ritorno; io vado e tosto
Cherubino vi mando; lascio a voi
la cura di vestirlo.

LA CONTESSA

E poi?...

FIGARO

E poi...
Se vuol ballare
signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.
(parte)

Scena II

La Contessa, Susanna, poi Cherubino.

Recitativo
LA CONTESSA

Quanto duolmi, Susanna,
che questo giovinotto abbia del Conte
le stravaganze udite! Ah tu non sai!...
Ma per qual causa mai
Da me stessa ei non venne?...
Dov'è la canzonetta?

SUSANNA

Eccola: appunto
facciam che ce la canti.
Zitto, vien gente! È desso: avanti, avanti,
signor uffiziale.

CHERUBINO

Ah, non chiamarmi
con nome sì fatale! Ei mi rammenta
che abbandonar degg'io
comare tanto buona...

SUSANNA

E tanto bella!

CHERUBINO

Ah sì... certo...

SUSANNA

Ah sì... certo... Ipocritone!
Via presto la canzone
che stamane a me deste
a madama cantate.

LA CONTESSA

Chi n'è l'autor?

SUSANNA

(additando Cherubino)
Guardate: egli ha due braccia
di rossor sulla faccia.

LA CONTESSA

Prendi la mia chitarra, e l'accompagna.

CHERUBINO

Io sono sì tremante...
ma se madama vuole...

SUSANNA

Lo vuole, sì, lo vuol. Manco parole.

No. 11 Arietta
CHERUBINO

Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.
Quello ch'io provo
vi ridirò,
è per me nuovo,
capir nol so.
Sento un affetto
pien di desir,
ch'ora è diletto,
ch'ora è martir.
Gelo e poi sento
l'alma avvampar,
e in un momento
torno a gelar.
Ricerco un bene
fuori di me,
non so chi'l tiene,
non so cos'è.
Sospiro e gemo
senza voler,
palpito e tremo
senza saper.
Non trovo pace
notte né dì,
ma pur mi piace
languir così.
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.

Recitativo
LA CONTESSA

Bravo! Che bella voce! Io non sapea
che cantaste sì bene.

SUSANNA

Oh, in verità
egli fa tutto ben quello ch'ei fa.
Presto a noi, bel soldato.
Figaro v'informò...

CHERUBINO

Tutto mi disse.

SUSANNA

(si misura con Cherubino)
Lasciatemi veder. Andrà benissimo!
Siam d'uguale statura ... giù quel manto.
(gli cava il manto)

LA CONTESSA

Che fai?

SUSANNA

Niente paura.

LA CONTESSA

E se qualcuno entrasse?

SUSANNA

Entri, che mal facciamo?
La porta chiuderò.
(chiude la porta)
Ma come poi
acconciargli i cappelli?

LA CONTESSA

Una mia cuffia
prendi nel gabinetto.
Presto!
(Susanna va nel gabinetto a pigliar una cuffia:
Cherubino si accosta alla Contessa,
e gli lascia veder la patente che terrà in petto:
la Contessa la prende, l'apre: e vede che manca il sigillo.)
Che carta è quella?

CHERUBINO

La patente.

LA CONTESSA

Che sollecita gente!

CHERUBINO

L'ebbi or da Basilio.

LA CONTESSA

(gliela rende)
Dalla fretta obliato hanno il sigillo.

SUSANNA

(sorte)
Il sigillo di che?

LA CONTESSA

Della patente.

SUSANNA

Cospetto! Che premura!
Ecco la cuffia.

LA CONTESSA

Spicciati: va bene!
Miserabili noi, se il Conte viene.

No. 12 Aria
SUSANNA

Venite, inginocchiatevi;
(prende Cherubino e se lo fa inginocchiare
davanti poco discosto dalla Contessa che siede
)
Restate fermo lì.
(lo pettina da un lato, poi lo prende pel mento
e lo volge a suo piacere
)
Pian piano, or via, giratevi:
Bravo, va ben così.
(Cherubino, mentre Susanna lo sta acconciando
guarda la Contessa teneramente.
)
La faccia ora volgetemi:
Olà, quegli occhi a me.
(seguita ad acconciarlo ed a porgli la cuffia)
Drittissimo: guardatemi.
Madama qui non è.
Restate fermo, or via,
giratevi, bravo!
Più alto quel colletto...
quel ciglio un po' più basso...
le mani sotto il petto...
vedremo poscia il passo
quando sarete in pie'.
(piano alla Contessa)
Mirate il bricconcello!
Mirate quanto è bello!
Che furba guardatura!
Che vezzo, che figura!
Se l'amano le femmine
han certo il lor perché.

Recitativo
LA CONTESSA

Quante buffonerie!

SUSANNA

Ma se ne sono
io medesma gelosa; ehi, serpentello,
volete tralasciar d'esser sì bello!

LA CONTESSA

Finiam le ragazzate: or quelle maniche
oltre il gomito gli alza,
onde più agiatamente
l'abito gli si adatti.

SUSANNA

(eseguisce)
Ecco.

LA CONTESSA

Più indietro.
Così.
(scoprendo un nastro, onde ha fasciato il braccio)
Che nastro è quello?

SUSANNA

È quel ch'esso involommi.

LA CONTESSA

E questo sangue?

CHERUBINO

Quel sangue ... io non so come ...
poco pria sdrucciolando...
in un sasso... la pelle io mi graffiai...
e la piaga col nastro io mi fasciai.

SUSANNA

Mostrate! Non è mal. Cospetto! Ha il braccio
più candido del mio! Qualche ragazza...

LA CONTESSA

E segui a far la pazza?
Va nel mio gabinettto, e prendi un poco
d'inglese taffetà: ch'è sullo scrigno:
(Susanna parte in fretta)
In quanto al nastro... inver... per il colore
mi spiacea di privarmene.

SUSANNA

(entra e le dà il taffetà e le forbici)
Tenete,
e da legargli il braccio?

LA CONTESSA

Un altro nastro
prendi insieme col mio vestito.

CHERUBINO

Ah, più presto m'avria quello guarito!
(Susanna parte per la porta ch'è in fondo
e porta seco il mantello di Cherubino.
)

LA CONTESSA

Perché? Questo è migliore!

CHERUBINO

Allor che un nastro...
legò la chioma... ovver toccò la pelle...
d'oggetto...

LA CONTESSA

...forastiero,
è buon per le ferite! Non è vero?
Guardate qualità ch'io non sapea!

CHERUBINO

Madama scherza; ed io frattanto parto.

LA CONTESSA

Poverin! Che sventura!

CHERUBINO

Oh, me infelice!

LA CONTESSA

Or piange...

CHERUBINO

Oh ciel! Perché morir non lice!
Forse vicino all'ultimo momento...
questa bocca oseria!

LA CONTESSA

Siate saggio; cos'è questa follia?
(si sente picchiare alla porta.)
Chi picchia alla mia porta?

IL CONTE

(fuori della porta)
Perché è chiusa?

LA CONTESSA

Il mio sposo, oh Dei! Son morta!
Voi qui senza mantello!
In quello stato! Un ricevuto foglio...
la sua gran gelosia!

IL CONTE

Cosa indugiate?

LA CONTESSA

Son sola... anzi son sola...

IL CONTE

E a chi parlate?

LA CONTESSA

A voi... certo... a voi stesso...

CHERUBINO

Dopo quel ch'è successo, il suo furore...
non trovo altro consiglio!
(entra nel gabinetto e chiude)

LA CONTESSA

(prende la chiave)
Ah, mi difenda il cielo in tal periglio!
(corre ad aprire al Conte)

Scena III

La Contessa ed il Conte da cacciatore.

IL CONTE

Che novità! Non fu mai vostra usanza
di rinchiudervi in stanza!

LA CONTESSA

È ver; ma io...
io stava qui mettendo...

IL CONTE

Via, mettendo...

LA CONTESSA

... certe robe... era meco la Susanna...
che in sua camera è andata.

IL CONTE

Ad ogni modo
voi non siete tranquilla.
Guardate questo foglio!

LA CONTESSA

(Numi! È il foglio
che Figaro gli scrisse...)
(Cherubino fa cadere un tavolino,
ed una sedia in gabinetto, con molto strepito.
)

IL CONTE

Cos'è codesto strepito?
In gabinetto
qualche cosa è caduta.

LA CONTESSA

Io non intesi niente.

IL CONTE

Convien che abbiate i gran pensieri in mente.

LA CONTESSA

Di che?

IL CONTE

Là v'è qualchuno.

LA CONTESSA

Chi volete che sia?

IL CONTE

Io chiedo a voi.
Io vengo in questo punto

LA CONTESSA

Ah sì, Susanna... appunto...

IL CONTE

Che passò mi diceste alla sua stanza!

LA CONTESSA

Alla sua stanza, o qui - non vidi bene...

IL CONTE

Susanna! - E donde viene
che siete sì turbata?

LA CONTESSA

Per la mia cameriera?

IL CONTE

Io non so nulla;
ma turbata senz'altro.

LA CONTESSA

Ah, questa serva
più che non turba me turba voi stesso.

IL CONTE

È vero, è vero, e lo vedrete adesso.
(La Susanna entra per la porta ond'è uscita,
e si ferma vedendo il Conte,
che dalla porta del gabinetto sta favellando.
)

No. 13 Terzetto
IL CONTE

Susanna, or via, sortite,
sortite, io così vo'.

LA CONTESSA

Fermatevi... sentite...
Sortire ella non può.

SUSANNA

Cos'è codesta lite!
Il paggio dove andò!

IL CONTE

E chi vietarlo or osa?

LA CONTESSA

Lo vieta l'onestà.
Un abito da sposa
provando ella si sta.

IL CONTE

Chiarissima è la cosa:
l'amante qui sarà.

LA CONTESSA

Bruttissima è la cosa,
chi sa cosa sarà.

SUSANNA

Capisco qualche cosa,
veggiamo come va.

IL CONTE

Dunque parlate almeno.
Susanna, se qui siete...

LA CONTESSA

Nemmen, nemmen, nemmeno,
io v'ordino: tacete.
(Susanna si nasconde entro l'alcova.)

IL CONTE

Consorte mia, giudizio,
un scandalo, un disordine,
schiviam per carità!

SUSANNA

Oh cielo, un precipizio,
un scandalo, un disordine,
qui certo nascerà.

LA CONTESSA

Consorte mio, giudizio,
un scandalo, un disordine,
schiviam per carità!

Recitativo
IL CONTE

Dunque voi non aprite?

LA CONTESSA

E perché degg'io
le mie camere aprir?

IL CONTE

Ebben, lasciate,
l'aprirem senza chiavi. Ehi, gente!

LA CONTESSA

Come?
Porreste a repentaglio
d'una dama l'onore?

IL CONTE

È vero, io sbaglio.
Posso senza rumore,
senza scandalo alcun di nostra gente
andar io stesso a prender l'occorrente.
Attendete pur qui, ma perché in tutto
sia il mio dubbio distrutto anco le porte
io prima chiuderò.
(chiude a chiave la porta
che conduce alle stanze delle cameriere
)

LA CONTESSA

(Che imprudenza!)

IL CONTE

Voi la condiscendenza
di venir meco avrete.
Madama, eccovi il braccio, andiamo.

LA CONTESSA

Andiamo.

IL CONTE

(accenna il gabinetto)
Susanna starà qui finché torniamo.
(Partono.)

Scena IV

Susanna e Cherubino.

No. 14 Duettino
SUSANNA

(uscendo dall'alcova in fretta; alla porta del gabinetto)
Aprite, presto, aprite;
aprite, è la Susanna.
Sortite, via sortite,
andate via di qua.

CHERUBINO

Oimè, che Scena orribile!
Che gran fatalità!

SUSANNA

Partite, non tardate
(accostandosi or ad una, or ad un'altra porta)
di qua, di là.
(Cherubino accostandosi or ad una, or ad un'altra porta)

SUSANNA e CHERUBINO

Le porte son serrate,
che mai, che mai sarà!

CHERUBINO

Qui perdersi non giova.

SUSANNA

V'uccide se vi trova.

CHERUBINO

(affacciandosi alla finestra)
Veggiamo un po' qui fuori.
Dà proprio nel giardino.
(facendo moto di saltar giù)

SUSANNA

(trattenendolo)
Fermate, Cherubino!
Fermate per pietà!

CHERUBINO

(tornando a guardare)
Un vaso o due di fiori,
più mal non avverrà.

SUSANNA

(trattenendolo sempre)
Tropp'alto per un salto,
fermate per pietà!

CHERUBINO

(si scioglie)
Lasciami, pria di nuocerle
nel fuoco volerei.
Abbraccio te per lei -
addio, così si fa.
(salta fuori)

SUSANNA

Ei va a perire, oh Dei!
Fermate per pietà; fermate!

Recitativo
SUSANNA

Oh, guarda il demonietto! Come fugge!
È già un miglio lontano.
Ma non perdiamoci invano.
Entriam nel gabinetto,
venga poi lo smargiasso, io qui l'aspetto.
(entra in gabinetto e si chiude dietro la porta)

Scena V

La Contessa, il Conte con martello e tenaglia in mano;
al suo arrivo esamina tutte le porte.

IL CONTE

Tutto è come il lasciai: volete dunque
aprir voi stessa, o deggio...

LA CONTESSA

Ahimé, fermate;
e ascoltatemi un poco.
Mi credete capace
di mancar al dover?

IL CONTE

Come vi piace.
Entro quel gabinetto
chi v'è chiuso vedrò.

LA CONTESSA

Sì, lo vedrete...
Ma uditemi tranquillo.

IL CONTE

Non è dunque Susanna!

LA CONTESSA

No, ma invece è un oggetto
che ragion di sospetto
non vi deve lasciar. Per questa sera...
una burla innocente...
di far si disponeva... ed io vi giuro...
che l'onor... l'onestà...

IL CONTE

Chi è dunque! Dite...
l'ucciderò.

LA CONTESSA

Sentite!
Ah, non ho cor!

IL CONTE

Parlate.

LA CONTESSA

È un fanciullo...

IL CONTE

Un fanciul!...

LA CONTESSA

Sì... Cherubino...

IL CONTE

(E mi farà il destino
ritrovar questo paggio in ogni loco!)
Come? Non è partito? Scellerati!
Ecco i dubbi spiegati, ecco l'imbroglio,
ecco il raggiro, onde m'avverte il foglio.

Scena VI

La Contessa ed il Conte.

No. 15 Finale
IL CONTE

(alla porta del gabinetto)
Esci omai, garzon malnato,
sciagurato, non tardar.

LA CONTESSA

Ah, signore, quel furore
per lui fammi il cor tremar.

IL CONTE

E d'opporvi ancor osate?

LA CONTESSA

No, sentite...

IL CONTE

Via parlate.

LA CONTESSA

Giuro al ciel ch'ogni sospetto...
e lo stato in che il trovate...
sciolto il collo... nudo il petto...

IL CONTE

Sciolto il collo!
Nudo il petto! Seguitate!

LA CONTESSA

Per vestir femminee spoglie...

IL CONTE

Ah comprendo, indegna moglie,
mi vo' tosto vendicar.

LA CONTESSA

Mi fa torto quel trasporto,
m'oltraggiate a dubitar.

IL CONTE

Qua la chiave!

LA CONTESSA

Egli è innocente.
(dandogli la chiave)
Voi sapete...

IL CONTE

Non so niente.
Va lontan dagl'occhi miei,
un'infida, un'empia sei
e mi cerchi d'infamar.

LA CONTESSA

Vado... sì... ma...

IL CONTE

Non ascolto.

LA CONTESSA

Non son rea.

IL CONTE

Vel leggo in volto!
Mora, mora, e più non sia,
ria cagion del mio penar.

LA CONTESSA

Ah, la cieca gelosia
qualche eccesso gli fa far.

Scena VII

I suddetti e Susanna.

(Il Conte apre il gabinetto
e Susanna esce sulla porta, ed ivi si ferma.
)

IL CONTE

Susanna!

LA CONTESSA

Susanna!

SUSANNA

Signore,
cos'è quel stupore?
Il brando prendete,
il paggio uccidete,
quel paggio malnato,
vedetelo qua.

IL CONTE

(Che scola! La testa
girando mi va.)

LA CONTESSA

(Che storia è mai questa,
Susanna v'è là.)

SUSANNA

(Confusa han la testa,
non san come va.)

IL CONTE

Sei sola?

SUSANNA

Guardate,
qui ascoso sarà.

IL CONTE

Guardiamo, qui ascoso sarà.
(entra nel gabinetto)

Scena VIII

Susanna, la Contessa e poi il Conte.

LA CONTESSA

Susanna, son morta,
il fiato mi manca.

SUSANNA

(addita alla Contessa la finestra
onde è saltato Cherubino
)
Più lieta, più franca,
in salvo è di già.

IL CONTE

(esce dal gabinetto)
Che sbaglio mai presi!
Appena lo credo;
se a torto v'offesi
perdono vi chiedo;
ma far burla simile
è poi crudeltà.

LA CONTESSA e SUSANNA

Le vostre follie
non mertan pietà.

IL CONTE

Io v'amo.

LA CONTESSA

Nol dite!

IL CONTE

Vel giuro.

IL CONTE

Mentite.
Son l'empia, l'infida
che ognora v'inganna.

IL CONTE

Quell'ira, Susanna,
m'aita a calmar.

SUSANNA

Così si condanna
chi può sospettar.

LA CONTESSA

Adunque la fede
d'un'anima amante
sì fiera mercede
doveva sperar?

SUSANNA

Signora!

IL CONTE

Rosina!

LA CONTESSA

(al Conte)
Crudele!
Più quella non sono;
ma il misero oggetto
del vostro abbandono
che avete diletto
di far disperar.

IL CONTE

Confuso, pentito,
son troppo punito,
abbiate pietà.

SUSANNA

Confuso, pentito,
è troppo punito,
abbiate pietà.

LA CONTESSA

Soffrir sì gran torto
quest'alma non sa.

IL CONTE

Ma il paggio rinchiuso?

LA CONTESSA

Fu sol per provarvi.

IL CONTE

Ma i tremiti, i palpiti?

LA CONTESSA

Fu sol per burlarvi.

IL CONTE

Ma un foglio sì barbaro?

LA CONTESSA e SUSANNA

Di Figaro è il foglio,
e a voi per Basilio.

IL CONTE

Ah perfidi! Io voglio...

LA CONTESSA e SUSANNA

Perdono non merta
chi agli altri nol da.

IL CONTE

Ebben, se vi piace
comune è la pace;
Rosina inflessibile
con me non sarà.

LA CONTESSA

Ah quanto, Susanna,
son dolce di core!
Di donne al furore
chi più crederà?

SUSANNA

Cogl'uomin, signora,
girate, volgete,
vedrete che ognora
si cade poi là.

IL CONTE

Guardatemi...

LA CONTESSA

Ingrato!

IL CONTE

Ho torto, e mi pento.

LA CONTESSA, SUSANNA ed IL CONTE

Da questo momento
quest'alma a conoscermi/conoscerla/conoscervi
apprender potrà.

Scena IX

I suddetti e Figaro.

FIGARO

Signori, di fuori
son già i suonatori.
Le trombe sentite,
i pifferi udite, tra canti, tra balli
de' nostri vassalli
corriamo, voliamo
le nozze a compir.
(prendendo Susanna sotto il braccio)

IL CONTE

Pian piano, men fretta;

FIGARO

La turba m'aspetta.

IL CONTE

Un dubbio toglietemi
in pria di partir.

LA CONTESSA, SUSANNA e FIGARO

La cosa è scabrosa;
com'ha da finir!

IL CONTE

(Con arte le carte
convien qui scoprir.)
(a Figaro)
Conoscete, signor Figaro,
(mostrandogli il foglio)
questo foglio chi vergò?

FIGARO

Nol conosco...

SUSANNA, LA CONTESSA ed IL CONTE

Nol conosci?

FIGARO

No, no, no!

SUSANNA

E nol desti a Don Basilio...

LA CONTESSA

Per recarlo...

IL CONTE

Tu c'intendi...

FIGARO

Oibò, oibò.

SUSANNA

E non sai del damerino...

LA CONTESSA

Che stasera nel giardino...

IL CONTE

Già capisci...

FIGARO

Io non lo so.

IL CONTE

Cerchi invan difesa e scusa
il tuo ceffo già t'accusa,
vedo ben che vuoi mentir.

FIGARO

Mente il ceffo, io già non mento.

LA CONTESSA e SUSANNA

Il talento aguzzi invano
palesato abbiam l'arcano,
non v'è nulla da ridir.

IL CONTE

Che rispondi?

FIGARO

Niente, niente.

IL CONTE

Dunque accordi?

FIGARO

Non accordo.

SUSANNA e LA CONTESSA

Eh via, chetati, balordo,
la burletta ha da finir.

FIGARO

Per finirla lietamente
e all'usanza teatrale
un'azion matrimoniale
le faremo ora seguir.

LA CONTESSA, SUSANNA e FIGARO

(al Conte)
Deh signor, nol contrastate,
consolate i lor/miei desir.

IL CONTE

(Marcellina, Marcellina!
Quanto tardi a comparir!)

Scena X

I suddetti ed Antonio giardiniere
con un vaso di garofani schiacciato.

ANTONIO

Ah, signor... signor...

IL CONTE

Cosa è stato?...

ANTONIO

Che insolenza! Chi'l fece! Chi fu!

LA CONTESSA, SUSANNA, IL CONTE e FIGARO

Cosa dici, cos'hai, cosa è nato?

ANTONIO

Ascoltate...

LA CONTESSA, SUSANNA, IL CONTE e FIGARO

Via, parla, di', su.

ANTONIO

Dal balcone che guarda in giardino
mille cose ogni dì gittar veggio,
e poc'anzi, può darsi di peggio,
vidi un uom, signor mio, gittar giù.

IL CONTE

Dal balcone?

ANTONIO

(mostrandogli il vaso)
Vedete i garofani?

IL CONTE

In giardino?

ANTONIO

Sì!

SUSANNA e LA CONTESSA

(piano a Figaro)
Figaro, all'erta.

IL CONTE

Cosa sento!

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO

Costui ci sconcerta,
quel briaco che viene far qui?

IL CONTE

(ad Antonio)
Dunque un uom... ma dov'è, dov'è gito?

ANTONIO

Ratto, ratto, il birbone è fuggito
e ad un tratto di vista m'uscì.

SUSANNA

(piano a Figaro)
Sai che il paggio...

FIGARO

(piano a Susanna)
So tutto, lo vidi.
Ah, ah, ah!

IL CONTE

Taci là.

ANTONIO

(a Figaro)
Cosa ridi?

FIGARO

(ad Antonio)
Tu sei cotto dal sorger del dì.

IL CONTE

(ad Antonio)
Or ripetimi: un uom dal balcone...

ANTONIO

Dal balcone...

IL CONTE

In giardino...

ANTONIO

In giardino...

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO

Ma, signore, se in lui parla il vino!

IL CONTE

(ad Antonio)
Segui pure, né in volto il vedesti?

ANTONIO

No, nol vidi.

SUSANNA e LA CONTESSA

(piano a Figaro)
Olá, Figaro, ascolta!

FIGARO

(ad Antonio)
Via, piangione, sta zitto una volta,
per tre soldi far tanto tumulto!
Giacché il fatto non può star occulto,
sono io stesso saltato di lì.

IL CONTE

Chi? Voi stesso?

SUSANNA e LA CONTESSA

Che testa! Che ingegno!

FIGARO

(al Conte)
Che stupor!

ANTONIO

(a Figaro)
Chi? Voi stesso?

IL CONTE

Già creder nol posso.

ANTONIO

(a Figaro)
Come mai diventaste sì grosso?
Dopo il salto non foste così.

FIGARO

A chi salta succede così.

ANTONIO

Chi'l direbbe.

SUSANNA e LA CONTESSA

(a Figaro)
Ed insiste quel pazzo!

IL CONTE

(ad Antonio)
Tu che dici?

ANTONIO

A me parve il ragazzo.

IL CONTE

Cherubin!

SUSANNA e LA CONTESSA

Maledetto!

FIGARO

Esso appunto
da Siviglia a cavallo qui giunto,
da Siviglia ov'ei forse sarà.

ANTONIO

Questo no, questo no, che il cavallo
io non vidi saltare di là.

IL CONTE

Che pazienza! Finiam questo ballo!

SUSANNA e LA CONTESSA

Come mai, giusto ciel, finirà?

IL CONTE

(a Figaro)
Dunque tu...

FIGARO

Saltai giù.

IL CONTE

Ma perché?

FIGARO

Il timor...

IL CONTE

Che timor?

FIGARO

(additando la camera delle serve)
Là rinchiuso
aspettando quel caro visetto...
Tippe tappe, un sussurro fuor d'uso...
voi gridaste...lo scritto biglietto...
saltai giù dal terrore confuso...
(fingendo d'aversi stroppiato il piede)
e stravolto m'ho un nervo del pie'!

ANTONIO

(porgendo a Figaro alcune carte chiuse)
Vostre dunque saran queste carte
che perdeste...

IL CONTE

(togliendogliele)
Olà, porgile a me.

FIGARO

(piano alla Contessa e Susanna)
Sono in trappola.

SUSANNA e LA CONTESSA

(piano a Figaro)
Figaro, all'erta.

IL CONTE

(apre il foglio e lo chiude tosto)
Dite un po', questo foglio cos'è?

FIGARO

(cavando di tasca alcune carte per guardare)
Tosto, tosto... ne ho tanti - aspettate.

ANTONIO

Sarà forse il sommario de' debiti.

FIGARO

No, la lista degl'osti.

IL CONTE

(a Figaro)
Parlate.
(ad Antonio)
E tu lascialo; e parti.

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO

(ad Antonio)
Lascialo/Lasciami, e parti.

ANTONIO

Parto, sì, ma se torno a trovarti...

FIGARO

Vanne, vanne, non temo di te.

IL CONTE

(riapre la carta e poi tosto la chiude; a Figaro)
Dunque...

LA CONTESSA

(piano a Susanna)
O ciel! La patente del paggio!

SUSANNA

(piano a Figaro)
Giusti Dei, la patente!

IL CONTE

(a Figaro)
Coraggio!

FIGARO

Uh, che testa! Questa è la patente
che poc'anzi il fanciullo mi die'.

IL CONTE

Per che fare?

FIGARO

Vi manca...

IL CONTE

Vi manca?

LA CONTESSA

(piano a Susanna)
Il suggello.

SUSANNA

(piano a Figaro)
Il suggello.

IL CONTE

Rispondi.

FIGARO

È l'usanza...

IL CONTE

Su via, ti confondi?

FIGARO

È l'usanza di porvi il suggello.

IL CONTE

(guarda e vede che manca il sigillo;
guasta il foglio e con somma collera lo getta
)
(Questo birbo mi toglie il cervello,
tutto, tutto è un mistero per me.)

SUSANNA e LA CONTESSA

(Se mi salvo da questa tempesta
più non avvi naufragio per me.)

FIGARO

(Sbuffa invano e la terra calpesta;
poverino ne sa men di me.)

Scena XI

I suddetti, Marcellina, Bartolo e Basilio.

MARCELLINA, BASILIO e BARTOLO

(al Conte)
Voi signor, che giusto siete
ci dovete ascoltar.

IL CONTE

(Son venuti a vendicarmi
io mi sento a consolar.)

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO

(Son venuti a sconcertarmi
qual rimedio ritrovar?)

FIGARO

(al Conte)
Son tre stolidi, tre pazzi,
cosa mai vengono a far?

IL CONTE

Pian pianin, senza schiamazzi
dica ognun quel che gli par.

MARCELLINA

Un impegno nuziale
ha costui con me contratto.
E pretendo che il contratto
deva meco effettuar.

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO

Come! Come!

IL CONTE

Olà, silenzio!
Io son qui per giudicar.

BARTOLO

Io da lei scelto avvocato
vengo a far le sue difese,
le legittime pretese,
io qui vengo a palesar.

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO

È un birbante!

IL CONTE

Olà, silenzio!
Io son qui per giudicar.

BASILIO

Io, com'uom al mondo cognito
vengo qui per testimonio
del promesso matrimonio
con prestanza di danar.

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO

Son tre matti.

IL CONTE

Olà, silenzio! Lo vedremo,
il contratto leggeremo,
tutto in ordin deve andar.

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO

Son confusa/o, son stordita/o,
disperata/o, sbalordita/o.
Certo un diavol dell'inferno
qui li ha fatti capitar.

MARCELLINA, BASILIO, BARTOLO ed IL CONTE

Che bel colpo, che bel caso!
È cresciuto a tutti il naso,
qualche nume a noi propizio
qui ci/li ha fatti capitar.

FINE DEL SECONDO ATTO

ATTO TERZO

Sala ricca con due troni e preparata a festa nuziale.

Scena I

Il Conte solo che passeggio.

Recitativo
IL CONTE

Che imbarazzo è mai questo!
Un foglio anonimo...
La cameriera in gabinetto chiusa...
La padrona confusa... un uom che salta
dal balcone in giardino... un altro appresso
che dice esser quel desso...
non so cosa pensar. Potrebbe forse
qualcun de' miei vassalli... a simil razza
è comune l'ardir, ma la Contessa...
Ah, che un dubbio l'offende.
Ella rispetta troppo sé stessa:
e l'onor mio... l'onore...
dove diamin l'ha posto umano errore!

Scena II

Il suddetto, la Contessa e Susanna;
s'arrestano in fondo alla Scena, non vedute dal Conte.

LA CONTESSA

(a Susanna)
Via, fatti core: digli
che ti attenda in giardino.

IL CONTE

Saprò se Cherubino
era giunto a Siviglia. A tale oggetto
ho mandato Basilio...

SUSANNA

(alla Contessa)
Oh cielo! E Figaro?

LA CONTESSA

A lui non dei dir nulla: in vece tua
voglio andarci io medesma.

IL CONTE

Avanti sera
dovrebbe ritornar...

SUSANNA

Oh Dio... non oso!

LA CONTESSA

Pensa, ch'è in tua mano il mio riposo.
(si nasconde)

IL CONTE

E Susanna? Chi sa ch'ella tradito
abbia il segreto mio... oh, se ha parlato,
gli fo sposar la vecchia.

SUSANNA

(Marcellina!) Signor...

IL CONTE

Cosa bramate?

SUSANNA

Mi par che siete in collera!

IL CONTE

Volete qualche cosa?

SUSANNA

Signor... la vostra sposa
ha i soliti vapori,
e vi chiede il fiaschetto degli odori.

IL CONTE

Prendete.

SUSANNA

Or vel riporto.

IL CONTE

Ah no, potete
Ritenerlo per voi.

SUSANNA

Per me?
Questi non son mali
da donne triviali.

IL CONTE

Un'amante, che perde il caro sposo
sul punto d'ottenerlo.

SUSANNA

Pagando Marcellina
colla dote che voi mi prometteste...

IL CONTE

Ch'io vi promisi, quando?

SUSANNA

Credea d'averlo inteso.

IL CONTE

Sì, se voluto aveste
intendermi voi stessa.

SUSANNA

È mio dovere,
e quel di Sua Eccellenza il mio volere.

No. 16 Duettino
IL CONTE

Crudel! Perché finora
farmi languir così?

SUSANNA

Signor, la donna ognora
tempo ha dir di sì.

IL CONTE

Dunque, in giardin verrai?

SUSANNA

Se piace a voi, verrò.

IL CONTE

E non mi mancherai?

SUSANNA

No, non vi mancherò.

IL CONTE

Mi sento dal contento
pieno di gioia il cor.

SUSANNA

Scusatemi se mento,
voi che intendete amor.

Recitativo
IL CONTE

E perché fosti meco
stamattina sì austera?

SUSANNA

Col paggio ch'ivi c'era...

IL CONTE

Ed a Basilio
che per me ti parlò?

SUSANNA

Ma qual bisogno
abbiam noi, che un Basilio...

IL CONTE

È vero, è vero,
e mi prometti poi...
se tu manchi, oh cor mio... Ma la Contessa
attenderà il fiaschetto.

SUSANNA

Eh, fu un pretesto.
Parlato io non avrei senza di questo.

IL CONTE

(le prende la mano)
Carissima!

SUSANNA

(si ritira)
Vien gente.

IL CONTE

(È mia senz'altro.)

SUSANNA

(Forbitevi la bocca, oh signor scaltro.)

Scena III

Figaro, Susanna ed il Conte.

FIGARO

Ehi, Susanna, ove vai?

SUSANNA

Taci, senza avvocato
hai già vinta la causa.
(parte)

FIGARO

Cos'è nato?
(la segue)

Scena IV

Il Conte solo.

No. 17 Recitativo ed Aria
Recitativo
IL CONTE

Hai già vinta la causa! Cosa sento!
In qual laccio io cadea? Perfidi! Io voglio...
Di tal modo punirvi... A piacer mio
la sentenza sarà... Ma s'ei pagasse
la vecchia pretendente?
Pagarla! In qual maniera! E poi v'è Antonio,
che a un incognito Figaro ricusa
di dare una nipote in matrimonio.
Coltivando l'orgoglio
di questo mentecatto...
Tutto giova a un raggiro... il colpo è fatto.

Aria

Vedrò mentre io sospiro,
felice un servo mio!
E un ben ch'invan desio,
ei posseder dovrà?
Vedrò per man d'amore
unita a un vile oggetto
chi in me destò un affetto
che per me poi non ha?
Ah no, lasciarti in pace,
non vo' questo contento,
tu non nascesti, audace,
per dare a me tormento,
e forse ancor per ridere
di mia infelicità.
Già la speranza sola
delle vendette mie
quest'anima consola,
e giubilar mi fa.

Scena V

Il Conte, Marcellina, Don Curzio, Figaro e Bartolo; poi Susanna.

Recitativo
DON CURZIO

È decisa la lite.
O pagarla, o sposarla, ora ammutite.

MARCELLINA

Io respiro.

FIGARO

Ed io moro.

MARCELLINA

(Alfin sposa io sarò d'un uom ch'adoro.)

FIGARO

Eccellenza m'appello...

IL CONTE

È giusta la sentenza.
O pagar, o sposar, bravo Don Curzio.

DON CURZIO

Bontà di sua Eccellenza.

BARTOLO

Che superba sentenza!

FIGARO

In che superba?

BARTOLO

Siam tutti vendicati...

FIGARO

Io non la sposerò.

BARTOLO

La sposerai.

DON CURZIO

O pagarla, o sposarla. Lei t'ha prestati
due mille pezzi duri.

FIGARO

Son gentiluomo, e senza
l'assenso de' miei nobili parenti...

IL CONTE

Dove sono? Chi sono?

FIGARO

Lasciate ancor cercarli!
Dopo dieci anni io spero di trovarli.

BARTOLO

Qualche bambin trovato?

FIGARO

No, perduto, dottor, anzi rubato.

IL CONTE

Come?

MARCELLINA

Cosa?

BARTOLO

La prova?

DON CURZIO

Il testimonio?

FIGARO

L'oro, le gemme, e i ricamati panni,
che ne' più teneri anni
mi ritrovaro addosso i masnadieri,
sono gl'indizi veri
di mia nascita illustre, e sopra tutto
questo al mio braccio impresso geroglifico...

MARCELLINA

Una spatola impressa al braccio destro...

FIGARO

E a voi chi'l disse?

MARCELLINA

Oh Dio, è egli...

FIGARO

È ver son io.

DON CURZIO, IL CONTE e BARTOLO

Chi?

MARCELLINA

Raffaello.

BARTOLO

E i ladri ti rapir...

FIGARO

Presso un castello.

BARTOLO

Ecco tua madre.

FIGARO

Balia...

BARTOLO

No, tua madre.

IL CONTE e DON CURZIO

Sua madre!

FIGARO

Cosa sento!

MARCELLINA

Ecco tuo padre.

No. 18 Sestetto
MARCELLINA

(abbracciando Figaro)
Riconosci in questo amplesso
una madre, amato figlio!

FIGARO

(a Bartolo)
Padre mio, fate lo stesso,
non mi fate più arrossir.

BARTOLO

(abbracciando Figaro)
Resistenza la coscienza
far non lascia al tuo desir.

DON CURZIO

Ei suo padre, ella sua madre,
l'imeneo non può seguir.

IL CONTE

Son smarrito, son stordito,
meglio è assai di qua partir.

MARCELLINA e BARTOLO

Figlio amato!

FIGARO

Parenti amati!
(Il Conte vuol partire.
Susanna entra con una borsa in mano.
)

SUSANNA

Alto,alto, signor Conte,
mille doppie son qui pronte,
a pagar vengo per Figaro,
ed a porlo in libertà.

IL CONTE e DON CURZIO

Non sappiam com'è la cosa,
osservate un poco là!

SUSANNA

(si volge vedendo Figaro che abbraccia Marcellina)
Già d'accordo ei colla sposa;
giusti Dei, che infedeltà!
(vuol partire)
Lascia iniquo!

FIGARO

(trattenendo Susanna)
No, t'arresta!
Senti, oh cara!

SUSANNA

(dà uno schiaffo a Figaro)
Senti questa!

MARCELLINA, BARTOLO e FIGARO

È un effetto di buon core,
tutto amore è quel che fa.

IL CONTE

Fremo, smanio dal furore,
il destino a me la fa.

DON CURZIO

Freme e smania dal furore,
il destino gliela fa.

SUSANNA

Fremo, smanio dal furore,
una vecchia a me la fa.

MARCELLINA

(corre ad abbracciar Susanna)
Lo sdegno calmate,
mia cara figliuola,
sua madre abbracciate
che or vostra sarà.

SUSANNA

Sua madre?

BARTOLO, IL CONTE, DON CURZIO e MARCELLINA

Sua madre!

SUSANNA

(a Figaro)
Tua madre?

FIGARO

(a Susanna)
E quello è mio padre
che a te lo dirà.

SUSANNA

Suo padre?

BARTOLO, IL CONTE, DON CURZIO e MARCELLINA

Suo padre!

SUSANNA

(a Figaro)
Tuo padre?

FIGARO

(a Susanna)
E quella è mia madre
che a te lo dirà.

(Corrono tutti quattro ad abbracciarsi)

SUSANNA, MARCELLINA, BARTOLO e FIGARO

Al dolce contento
di questo momento,
quest'anima appena
resister or sa.

DON CURZIO ed IL CONTE

Al fiero tormento
di questo momento,
quell'/quest'anima appena
resister or sa.
(Il Conte e Don Curzio partono.)

Scena VI

Susanna, Marcellina, Figaro e Bartolo.

Recitativo
MARCELLINA

(a Bartolo)
Eccovi, oh caro amico, il dolce frutto
dell'antico amor nostro...

BARTOLO

Or non parliamo
di fatti sì rimoti, egli è mio figlio,
mia consorte voi siete;
e le nozze farem quando volete.

MARCELLINA

Oggi, e doppie saranno.
(dà il biglietto a Figaro)
Prendi, questo è il biglietto
del danar che a me devi, ed è tua dote.

SUSANNA

(getta per terra una borsa di danari)
Prendi ancor questa borsa.

BARTOLO

(fa lo stesso)
E questa ancora.

FIGARO

Bravi, gittate pur ch'io piglio ognora.

SUSANNA

Voliamo ad informar d'ogni avventura
madama e nostro zio.
Chi al par di me contenta!

FIGARO, BARTOLO e MARCELLINA

Io!

SUSANNA, MARCELLINA, BARTOLO e FIGARO

E schiatti il signor Conte al gusto mio.
(partendo abbracciati)

Scena VII

Barbarina e Cherubino.

Recitativo
BARBARINA

Andiam, andiam, bel paggio, in casa mia
tutte ritroverai
le più belle ragazze del castello,
di tutte sarai tu certo il più bello.

CHERUBINO

Ah, se il Conte mi trova,
misero me, tu sai
che partito ei mi crede per Siviglia.

BARBARINA

Oh ve' che maraviglia, e se ti trova
non sarà cosa nuova...
Odi... vogliamo vestirti come noi:
tutte insiem andrem poi
a presentar de' fiori a madamina;
fidati, oh Cherubin, di Barbarina.

(partono)

Scena VIII

La Contessa sola.

No. 19 Recitativo ed Aria
Recitativo
LA CONTESSA

E Susanna non vien! Sono ansiosa
di saper come il Conte
accolse la proposta. Alquanto ardito
il progetto mi par, e ad uno sposo
sì vivace, e geloso!
Ma che mal c'è? Cangiando i miei vestiti
con quelli di Susanna, e i suoi co' miei...
al favor della notte... oh cielo, a quale
umil stato fatale io son ridotta
da un consorte crudel, che dopo avermi
con un misto inaudito
d'infedeltà, di gelosia, di sdegni,
prima amata, indi offesa, e alfin tradita,
fammi or cercar da una mia serva aita!

Aria

Dove sono i bei momenti
di dolcezza e di piacer,
dove andaro i giuramenti
di quel labbro menzogner?
Perché mai se in pianti e in pene
per me tutto si cangiò,
la memoria di quel bene
dal mio sen non trapassò?
Ah! Se almen la mia costanza
nel languire amando ognor,
mi portasse una speranza
di cangiar l'ingrato cor.
(parte)

Scena IX

Il Conte ed Antonio con cappello in mano.

Recitativo
ANTONIO

Io vi dico, signor, che Cherubino
è ancora nel castello,
e vedete per prova il suo cappello.

IL CONTE

Ma come, se a quest'ora
esser giunto a Siviglia egli dovria.

ANTONIO

Scusate, oggi Siviglia è a casa mia,
là vestissi da donna, e là lasciati
ha gl'altri abiti suoi.

IL CONTE

Perfidi!

ANTONIO

Andiam, e li vedrete voi.

(partono)

Scena X

La Contessa e Susanna.

Recitativo
LA CONTESSA

Cosa mi narri, e che ne disse il Conte?

SUSANNA

Gli si leggeva in fronte
il dispetto e la rabbia.

LA CONTESSA

Piano, che meglio or lo porremo in gabbia.
Dov'è l'appuntamento
che tu gli proponesti?

SUSANNA

In giardino.

LA CONTESSA

Fissiamgli un loco. Scrivi.

SUSANNA

Ch'io scriva... ma, signora...

LA CONTESSA

Eh, scrivi dico; e tutto
(Susanna siede e scrive)
io prendo su me stessa.
"Canzonetta sull'aria..."

No.20 Duettino
SUSANNA

(scrivendo)
"Sull'aria..."

LA CONTESSA

"Che soave zeffiretto..."

SUSANNA

"Zeffiretto..."

LA CONTESSA

"Questa sera spirerà..."

SUSANNA

"Questa sera spirerà..."

LA CONTESSA

"Sotto i pini del boschetto."

SUSANNA

"Sotto i pini..."

LA CONTESSA

"Sotto i pini del boschetto."

SUSANNA

"Sotto i pini...del boschetto..."

LA CONTESSA

Ei già il resto capirà.

SUSANNA

Certo, certo il capirà.

Recitativo
SUSANNA

(piega la lettera)
Piegato è il foglio... or come si sigilla?

LA CONTESSA

(si cava una spilla e gliela dà)
Ecco... prendi una spilla:
Servirà di sigillo. Attendi...scrivi
sul riverso del foglio,
"Rimandate il sigillo".

SUSANNA

È più bizzarro
di quel della patente.

LA CONTESSA

Presto nascondi, io sento venir gente.

(Susanna si pone il biglietto nel seno.)

Scena XI

Cherubino vestito da contadinella,
Barbarina e alcune altre contadinelle vestite
nel medesimo modo
con mazzetti di fiori e i suddetti

No. 21 Coro
CONTADINELLE

Ricevete, oh padroncina,
queste rose e questi fior,
che abbiam colti stamattina
per mostrarvi il nostro amor.
Siamo tante contadine,
e siam tutte poverine,
ma quel poco che rechiamo
ve lo diamo di buon cor.

Recitativo
BARBARINA

Queste sono, madama,
le ragazze del loco
che il poco ch'han vi vengono ad offrire,
e vi chiedon perdon del loro ardire.

LA CONTESSA

Oh brave, vi ringrazio.

SUSANNA

Come sono vezzose.

LA CONTESSA

E chi è, narratemi,
quell'amabil fanciulla
ch'ha l'aria sì modesta?

BARBARINA

Ell'è mia cugina, e per le nozze
è venuta ier sera.

LA CONTESSA

Onoriamo la bella forestiera,
venite qui... datemi i vostri fiori.
(prende i fiori di Cherubino e lo bacia in fronte)
Come arrossì... Susanna, e non ti pare...
che somigli ad alcuno?

SUSANNA

Al naturale.

Scena XII

I suddetti, il Conte ed Antonio.
(Antonio ha il cappello di Cherubino:
entra in Scena pian piano, gli cava la cuffia di donna
e gli mette in testa il cappello stesso.)

ANTONIO

Ehi! Cospettaccio! È questi l'uffiziale.

LA CONTESSA

Oh stelle!

SUSANNA

(Malandrino!)

IL CONTE

Ebben, madama!

LA CONTESSA

Io sono, oh signor mio,
irritata e sorpresa al par di voi.

IL CONTE

Ma stamane...

LA CONTESSA

Stamane...
Per l'odierna festa
volevam travestirlo al modo stesso,
che l'han vestito adesso.

IL CONTE

(a Cherubino)
E perché non partiste?

CHERUBINO

Signor!

IL CONTE

Saprò punire
la sua ubbidienza.

BARBARINA

Eccellenza, Eccellenza,
voi mi dite sì spesso
qual volta m'abbracciate, e mi baciate:
Barbarina, se m'ami,
ti darò quel che brami...

IL CONTE

Io dissi questo?

BARBARINA

Voi.
Or datemi, padrone,
in sposo Cherubino,
e v'amerò, com'amo il mio gattino.

LA CONTESSA

(al Conte)
Ebbene: or tocca a voi.

ANTONIO

Brava figliuola,
hai buon maestro, che ti fa scuola.

IL CONTE

(Non so qual uom, qual demone, qual Dio
rivolga tutto quanto a torto mio.)

Scena XIII

I suddetti e Figaro.

FIGARO

Signor... se trattenete
tutte queste ragazze,
addio feste... addio danza...

IL CONTE

E che, vorresti
ballar col pié stravolto?

FIGARO

(finge di drizzarsi la gamba e poi si prova a ballare)
Eh, non mi duol più molto.
Andiam, belle fanciulle.

(vuol partire, il Conte lo richiama)

LA CONTESSA

(a Susanna)
Come si caverà dall'imbarazzo?

SUSANNA

(alla Contessa)
Lasciate fare a lui.

IL CONTE

Per buona sorte
i vasi eran di creta.

FIGARO

Senza fallo.
Andiamo dunque, andiamo.

ANTONIO

E intanto a cavallo
di galoppo a Siviglia andava il paggio.

FIGARO

Di galoppo, o di passo... buon viaggio.
Venite, oh belle giovani.

IL CONTE

E a te la sua patente
era in tasca rimasta...

FIGARO

Certamente,
che razza di domande!

ANTONIO

(a Susanna che fa de' motti a Figaro)
Via, non gli far più motti, ei non t'intende.
(prende per mano Cherubino e lo presenta a Figaro)
Ed ecco chi pretende
che sia un bugiardo il mio signor nipote.

FIGARO

Cherubino?

ANTONIO

Or ci sei.

FIGARO

(al Conte)
Che diamin canta?

IL CONTE

Non canta, no, ma dice
ch'egli saltò stamane sui garofani...

FIGARO

Ei lo dice! Sarà... se ho saltato io,
si può dare ch'anch'esso
abbia fatto lo stesso.

IL CONTE

Anch'esso?

FIGARO

Perché no?
Io non impugno mai quel che non so.

(S'ode la marcia da lontano)

No. 22 Finale
FIGARO

Ecco la marcia, andiamo;
ai vostri posti, oh belle, ai vostri posti.
Susanna, dammi il braccio.

SUSANNA

Eccolo!

(Partono tutti eccettuati il Conte e la Contessa)

IL CONTE

Temerari.

LA CONTESSA

Io son di ghiaccio!

IL CONTE

Contessa...

LA CONTESSA

Or non parliamo.
Ecco qui le due nozze,
riceverle dobbiam, alfin si tratta
d'una vostra protetta.
Seggiamo.

IL CONTE

Seggiamo (e meditiam vendetta).

(Siedono; la marcia s'avvicina.)

Scena XIV

I suddetti, Figaro, Susanna, Marcellina, Bartolo,
Antonio, Barbarina, cacciatori, contadini e contadine.

(Due giovinette che portano il cappello verginale con piume bianche,
due altre un bianco velo, due altre i guanti e il mazzetto di fiori.
Figaro con Marcellina.
Due altre giovinette che portano un simile cappello per Susanna ecc.
Bartolo con Susanna.
Due giovinette incominciano il coro che termina in ripieno
Bartolo conduce la Susanna al Conte
e s'inginocchia per ricever da lui il cappello ecc.
Figaro conduce Marcellina alla Contessa e fa la stessa funzione.
)

DUE DONNE

Amanti costanti,
seguaci d'onor,
cantate, lodate
sì saggio signor.
A un dritto cedendo,
che oltraggia, che offende,
ei caste vi rende
ai vostri amator.

TUTTI

Cantiamo, lodiamo
sì saggio signor!

(I figuranti ballano.
Susanna essendo in ginocchio durante il duo,
tira il Conte per l'abito, gli mostra il bigliettino,
dopo passa la mano dal lato degli spettatori alla testa,
dove pare che il Conte le aggiusti il cappello, e gli dà il biglietto.
Il Conte se lo mette furtivamente in seno, Susanna s'alza,
e gli fa una riverenza.
Figaro viene a riceverla, e si balla il fandango.
Marcellina s'alza un po' più tardi.
Bartolo viene a riceverla dalle mani della Contessa.
)

IL CONTE

(cava il biglietto e nel aprirlo si punge il dito)
Eh già, la solita usanza,
le donne ficcan gli aghi in ogni loco.
Ah, ah, capisco il gioco.

FIGARO

(vede tutto e dice a Susanna)
Un biglietto amoroso
che gli diè nel passar qualche galante,
ed era sigillato d'una spilla,
ond'ei si punse il dito,
(Il Conte legge, bacia il biglietto, cerca la spilla,
la trova e se la mette alla manica del saio.
)
Il Narciso or la cerca; oh, che stordito!

IL CONTE

Andate, amici! E sia per questa sera
disposto l'apparato nuziale
colla più ricca pompa; io vo' che sia
magnifica la feste, e canti e fuochi,
e gran cena, e gran ballo, e ognuno impari
com'io tratto color, che a me son cari.

CORO

Amanti costanti,
seguaci d'onor,
cantate, lodate
sì saggio signor.
A un dritto cedendo,
che oltraggia, che offende,
ei caste vi rende
ai vostri amator.
Cantiamo, lodiamo
sì saggio signor!

(Tutti partono.)

FINE DEL TERZO ATTO

ATTO QUARTO

Gabinetto.

Scena I

Barbarina sola.

No. 23 Cavatina
BARBARINA

(cercando qualche cosa per terra)
L'ho perduta... me meschina...
ah, chi sa dove sarà?
Non la trovo... E mia cugina...
e il padron ... cosa dirà?

Scena II

Barbarina, Figaro e Marcellina.

Recitativo
FIGARO

Barbarina, cos'hai?

BARBARINA

L'ho perduta, cugino.

FIGARO

Cosa?

MARCELLINA

Cosa?

BARBARINA

La spilla,
che a me diede il padrone
per recar a Susanna.

FIGARO

A Susanna ... la spilla?
E così, tenerella,
il mestiero già sai...
di far tutto sì ben quel che tu fai?

BARBARINA

Cos'è, vai meco in collera?

FIGARO

E non vedi ch'io scherzo? Osserva...
(cerca un momento per terra,
dopo aver destramente cavata una spilla dall'abito
o dalla cuffia di Marcellina e la dà a Barbarina
)
Questa
è la spilla che il Conte
da recare ti diede alla Susanna,
e servia di sigillo a un bigliettino;
vedi s'io sono istrutto.

BARBARINA

E perché il chiedi a me quando sai tutto?

FIGARO

Avea gusto d'udir come il padrone
ti die' la commissione.

BARBARINA

Che miracoli!
"Tieni, fanciulla, reca questa spilla
alla bella Susanna, e dille: Questo
è il sigillo de' pini."

FIGARO

Ah, ah, de' pini!

BARBARINA

È ver ch'ei mi soggiunse:
"Guarda che alcun non veda."
Ma tu già tacerai.

FIGARO

Sicuramente.

BARBARINA

A te già niente preme.

FIGARO

Oh niente, niente.

BARBARINA

Addio, mio bel cugino;
vò da Susanna, e poi da Cherubino.
(parte saltando)

Scena III

Marcellina e Figaro.

FIGARO

Madre!

MARCELLINA

Figlio!

FIGARO

Son morto!

MARCELLINA

Calmati, figlio mio.

FIGARO

Son morto, dico.

MARCELLINA

Flemma, flemma, e poi flemma!Il fatto è serio;
e pensarci convien, ma pensa un poco
che ancor non sai di chi prenda gioco.

FIGARO

Ah, quella spilla, oh madre, è quella stessa
che poc'anzi ei raccolse.

MARCELLINA

È ver, ma questo
al più ti porge un dritto
di stare in guardia, e vivere in sospetto.
Ma non sai, se in effetto...

FIGARO

All'erta dunque: il loco del congresso
so dov'è stabilito...

MARCELLINA

Dove vai figlio mio?

FIGARO

A vendicar tutti i mariti: addio.
(parte)

Scena IV

Marcellina sola.

Recitativo
MARCELLINA

Presto avvertiam Susanna:
io la credo innocente: quella faccia,
quell'aria di modestia... è caso ancora
ch'ella non fosse... ah quando il cor non ciurma personale interesse,
ogni donna è portata alla difesa
del suo povero sesso,
da questi uomini ingrati a torto oppresso.

No. 24 Aria
MARCELLINA

Il capro e la capretta
son sempre in amistà,
l'agnello all'agnelletta
la guerra mai non fa.
Le più feroci belve
per selve e per campagne
lascian le lor compagne
in pace e libertà.
Sol noi povere femmine
che tanto amiam questi uomini,
trattate siam dai perfidi
ognor con crudeltà!
(parte)

Scena V

Folto giardino con due nicchie parallele praticabili.
Barbarina sola con alcune frutta e ciambelle.

Recitativo
BARBARINA

Nel padiglione a manca: ei così disse:
è questo ... è questo... e poi se non venisse!
Oh ve' che brava gente! A stento darmi
un arancio, una pera, e una ciambella.
Per chi madamigella?
Oh, per qualcun, signori:
già lo sappiam: ebbene;
il padron l'odia, ed io gli voglio bene,
però costommi un bacio, e cosa importa,
forse qualcun me'l renderà... son morta.
(fugge impaurita ed entra nella nicchia a manca)

Scena VI

Figaro con mantello e lanternino notturno, poi Basilio, Bartolo e truppa di lavoratori.

FIGARO

È Barbarina... chi va là?

BASILIO

Son quelli
che invitasti a venir.

BARTOLO

(a Figaro)
Che brutto ceffo!
Sembri un cospirator. Che diamin sono
quegli infausti apparati?

FIGARO

Lo vedrete tra poco.
In questo loco
celebrerem la festa
della mia sposa onesta
e del feudal signor...

BASILIO

Ah, buono, buono,
capisco come egli è,
(Accordati si son senza di me.)

FIGARO

Voi da questi contorni
non vi scostate; intanto
io vado a dar certi ordini,
e torno in pochi istanti.
A un fischio mio correte tutti quanti.

(Partono tutti eccettuati Bartolo e Basilio.)

Scena VII

Basilio e Bartolo.

BASILIO

Ha i diavoli nel corpo.

BARTOLO

Ma cosa nacque?

BASILIO

Nulla.
Susanna piace al Conte; ella d'accordo
gli die' un appuntamento
che a Figaro non piace.

BARTOLO

E che, dunque dovria soffrirlo in pace?

BASILIO

Quel che soffrono tanti
ei soffrir non potrebbe? E poi sentite,
che guadagno può far? Nel mondo, amico,
l'accozzarla co' grandi
fu pericolo ognora:
dan novanta per cento e han vinto ancora.

No. 25 Aria
BASILIO

In quegl'anni, in cui val poco
la mal pratica ragion,
ebbi anch'io lo stesso foco,
fui quel pazzo ch'or non son.
Che col tempo e coi perigli
donna flemma capitò;
e i capricci, ed i puntigli
della testa mi cavò.
Presso un piccolo abituro
seco lei mi trasse un giorno,
e togliendo giù dal muro
del pacifico soggiorno
una pella di somaro,
prendi disse, oh figlio caro,
poi disparve, e mi lasciò.
Mentre ancor tacito
guardo quel dono,
il ciel s'annuvola
rimbomba il tuono,
mista alla grandine
scroscia la piova,
ecco le membra
coprir mi giova
col manto d'asino
che mi donò.
Finisce il turbine,
nè fo due passi
che fiera orribile
dianzi a me fassi;
già già mi tocca
l'ingorda bocca,
già di difendermi
speme non ho.
Ma il finto ignobile
del mio vestito
tolse alla belva
sì l'appetito,
che disprezzandomi
si rinselvò.
Così conoscere
mi fè la sorte,
ch'onte, pericoli,
vergogna, e morte
col cuoio d'asino
fuggir si può.

(Basilio e Bartolo partono.)

Scena VIII

Figaro solo.

No. 26 Recitativo ed Aria
Recitativo
FIGARO

Tutto è disposto: l'ora
dovrebbe esser vicina; io sento gente.
È dessa... non è alcun... buia è la notte...
ed io comincio omai,
a fare il scimunito
mestiero di marito.
Ingrata! Nel momento
della mia cerimonia
ei godeva leggendo, e nel vederlo
io rideva di me, senza saperlo.
Oh Susanna, Susanna,
quanta pena mi costi,
con quell'ingenua faccia...
con quegli occhi innocenti...
chi creduto l'avria?
Ah, che il fidarsi a donna è ognor follia.

Aria

Aprite un po' quegl'occhi,
uomini incauti e sciocchi,
guardate queste femmine,
guardate cosa son!
Queste chiamate Dee
dagli ingannati sensi
a cui tributa incensi
la debole ragion,
son streghe che incantano
per farci penar,
sirene che cantano
per farci affogar,
civette che allettano
per trarci le piume,
comete che brillano
per toglierci il lume;
son rose sse,
son volpi vezzose,
son orse benigne,
colombe maligne,
maestre d'inganni,
amiche d'affanni
che fingono, mentono,
amore non senton,
non senton pietà,
no, no, no, no!
Il resto nol dico,
già ognun lo sa!
(si ritira)

Scena IX

Susanna, la Contessa travestite; Marcellina.

Recitativo
SUSANNA

Signora, ella mi disse
che Figaro verravvi.

MARCELLINA

Anzi è venuto.
Abbassa un po' la voce.

SUSANNA

Dunque, un ci ascolta, e l'altro
dee venir a cercarmi,
incominciam.

MARCELLINA

(entra dove entrò Barbarina)
Io voglio qui celarmi.

Scena X

I suddetti, Figaro in disparte.

SUSANNA

Madama, voi tremate; avreste freddo?

LA CONTESSA

Parmi umida la notte; io mi ritiro.

FIGARO

(Eccoci della crisi al grande istante.)

SUSANNA

Io sotto questi piante,
se madama il permette,
resto prendere il fresco una mezz'ora.

FIGARO

(Il fresco, il fresco!)

LA CONTESSA

(si nasconde)
Restaci in buon'ora.

SUSANNA

Il birbo è in sentinella.
Divertiamci anche noi,
diamogli la mercé de' dubbi suoi.

No. 27 Recitativo ed Aria
Recitativo
SUSANNA

Giunse alfin il momento
che godrò senz'affanno
in braccio all'idol mio. Timide cure,
uscite dal mio petto,
a turbar non venite il mio diletto!
Oh, come par che all'amoroso foco
l'amenità del loco,
la terra e il ciel risponda,
come la notte i furti miei seconda!

Aria

Deh, vieni, non tardar, oh gioia bella,
vieni ove amore per goder t'appella,
finché non splende in ciel notturna face,
finché l'aria è ancor bruna e il mondo tace.
Qui mormora il ruscel, qui scherza l'aura,
che col dolce sussurro il cor ristaura,
qui ridono i fioretti e l'erba è fresca,
ai piaceri d'amor qui tutto adesca.
Vieni, ben mio, tra queste piante ascose,
ti vo' la fronte incoronar di rose.

Scena XI

I suddetti e poi Cherubino.

Recitativo
FIGARO

Perfida, e in quella forma
ella meco mentia? Non so s'io veglio, o dormo.

CHERUBINO

La la la...

LA CONTESSA

Il picciol paggio.

CHERUBINO

Io sento gente, entriamo
ove entrò Barbarina.
Oh, vedo qui una donna.

LA CONTESSA

Ahi, me meschina!

CHERUBINO

M'inganno, a quel cappello,
che nell'ombra vegg'io parmi Susanna.

LA CONTESSA

E se il Conte ora vien, sorte tiranna!

No. 28 Finale
CHERUBINO

Pian pianin le andrò più presso,
tempo perso non sarà.

LA CONTESSA

(Ah, se il Conte arriva adesso
qualche imbroglio accaderà!)

CHERUBINO

(alla Contessa)
Susanetta... non risponde...
colla mano il volto asconde...
or la burlo, in verità.
(le prende la mano e l'accarezza)

LA CONTESSA

(cerca liberarsi)
Arditello, sfacciatello,
ite presto via di qua!

CHERUBINO

Smorfiosa, maliziosa,
io già so perché sei qua!

Scena XII

I suddetti ed il Conte.

IL CONTE

Ecco qui la mia Susanna!

SUSANNA e FIGARO

Ecco qui l'uccellatore.

CHERUBINO

Non far meco la tiranna.

SUSANNA, IL CONTE e FIGARO

Ah, nel sen mi batte il core!
Un altr'uom con lei sta;
alla voce è quegli il paggio.

LA CONTESSA

Via partite, o chiamo gente!

CHERUBINO

(sempre tenendola per la mano)
Dammi un bacio, o non fai niente.

LA CONTESSA

Anche un bacio, che coraggio!

CHERUBINO

E perché far io non posso,
quel che il Conte ognor farà?

SUSANNA, LA CONTESSA, IL CONTE e FIGARO

(Temerario!)

CHERUBINO

Oh ve', che smorfie!
Sai ch'io fui dietro il sofà.

SUSANNA, LA CONTESSA, IL CONTE e FIGARO

(Se il ribaldo ancor sta saldo
la faccenda guasterà.)

CHERUBINO

(volendo dar un bacio alla Contessa)
Prendi intanto...

(Il Conte, mettendosi tra la Contessa ed il paggio, riceve il bacio.)

LA CONTESSA e CHERUBINO

Oh cielo, il Conte!

(Cherubino entra da Barbarina.)

FIGARO

(appressandosi al Conte)
Vo' veder cosa fan là.

IL CONTE

(crede di dar uno schiaffo al paggio e lo dà a Figaro)
Perché voi nol ripetete,
ricevete questo qua!

FIGARO, SUSANNA e LA CONTESSA

(Ah, ci ho/ha fatto un bel guadagno
colla mia/sua curiosità!)

IL CONTE

Ah, ci ha fatto un bel guadagno
colla sua temerità!
(Figaro si ritira.)
(alla Contessa)
Partito è alfin l'audace,
accostati ben mio!

LA CONTESSA

Giacché così vi piace,
eccomi qui signor.

FIGARO

Che compiacente femmina!
Che sposa di buon cor!

IL CONTE

Porgimi la manina!

LA CONTESSA

Io ve la do.

IL CONTE

Carina!

FIGARO

Carina!

IL CONTE

Che dita tenerelle,
che delicata pelle,
mi pizzica, mi stuzzica,
m'empie d'un nuovo ardor.

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO

La cieca prevenzione
delude la ragione
inganna i sensi ognor.

IL CONTE

Oltre la dote, oh cara,
ricevi anco un brillante
che a te porge un amante
in pegno del suo amor.
(le dà un anello)

LA CONTESSA

Tutto Susanna piglia
dal suo benefattor.

SUSANNA, IL CONTE e FIGARO

Va tutto a maraviglia,
ma il meglio manca ancor.

LA CONTESSA

(al Conte)
Signor, d'accese fiaccole
io veggio il balenar.

IL CONTE

Entriam, mia bella Venere,
andiamoci a celar!

SUSANNA e FIGARO

Mariti scimuniti,
venite ad imparar!

LA CONTESSA

Al buio, signor mio?

IL CONTE

È quello che vogl'io.
Tu sai che là per leggere
io non desio d'entrar.

SUSANNA e LA CONTESSA

I furbi sono in trappola,
comincia ben l'affar.

FIGARO

La perfida lo seguita,
è vano il dubitar.
(passa)

IL CONTE

Chi passa?

FIGARO

Passa gente!

LA CONTESSA

È Figaro; men vò!
(entra a man destra)

IL CONTE

Andate; io poi verrò.
(si disperde pel bosco)

Scena XIII

Figaro e Susanna.

FIGARO

Tutto è tranquillo e placido;
entrò la bella Venere;
col vago Marte a prendere
nuovo Vulcan del secolo
in rete la potrò.

SUSANNA

Ehi, Figaro, tacete.

FIGARO

Oh, questa è la Contessa...
A tempo qui giungete...
Vedrete là voi stessa...
il Conte, e la mia sposa...
di propria man la cosa
toccar io vi farò.

SUSANNA

Parlate un po' più basso,
di qua non muovo il passo,
ma vendicar mi vò.

FIGARO

(Susanna!) Vendicarsi?

SUSANNA

Sì.

FIGARO

Come potria farsi?

SUSANNA

(L'iniquo io vo' sorprendere,
poi so quel che farò.)

FIGARO

(La volpe vuol sorprendermi,
e secondarla vò.)
Ah se madama il vuole!

SUSANNA

Su via, manco parole.

FIGARO

Eccomi a' vostri piedi...
ho pieno il cor di foco...
Esaminate il loco...
pensate al traditor.

SUSANNA

(Come la man mi pizzica,
che smania, che furor!)

FIGARO

(Come il polmon mi s'altera,
che smania, che calor!)

SUSANNA

E senz'alcun affetto?

FIGARO

Suppliscavi il dispetto.
Non perdiam tempo invano,
datemi un po' la mano...

SUSANNA

(gli dà uno schiaffo)
Servitevi, signor.

FIGARO

Che schiaffo!

SUSANNA

(ancor uno)
Che schiaffo,
(lo schiaffeggia a tempo)
e questo, e questo,
e ancora questo, e questo, e poi quest'altro.

FIGARO

Non batter così presto.

SUSANNA

E questo, signor scaltro,
e questo, e poi quest'altro ancor.

FIGARO

O schiaffi graziosissimi,
oh, mio felice amor.

SUSANNA

Impara, impara, oh perfido,
a fare il seduttor.

Scena XIV

I suddetti e poi il Conte.

FIGARO

Pace, pace, mio dolce tesoro,
io conobbi la voce che adoro
e che impressa ognor serbo nel cor.

SUSANNA

La mia voce?

FIGARO

La voce che adoro.

SUSANNA e FIGARO

Pace, pace, mio dolce tesoro,
pace, pace, mio tenero amor.

IL CONTE

Non la trovo e girai tutto il bosco.

SUSANNA e FIGARO

Questi è il Conte, alla voce il conosco.

IL CONTE

(parlando verso la nicchia, dove entrò madama, cui apre egli stesso)
Ehi, Susanna.. sei sorda... sei muta?

SUSANNA

Bella, bella! Non l'ha conosciuta.

FIGARO

Chi?

SUSANNA

Madama!

FIGARO

Madama?

SUSANNA

Madama!

SUSANNA e FIGARO

La commedia, idol mio, terminiamo,
consoliamo il bizzarro amator!

FIGARO

(si mette ai piedi di Susanna)
Sì, madama, voi siete il ben mio!

IL CONTE

La mia sposa! Ah, senz'arme son io.

FIGARO

Un ristoro al mio cor concedete.

SUSANNA

Io son qui, faccio quel che volete.

IL CONTE

Ah, ribaldi!

SUSANNA e FIGARO

Ah, corriamo, mio bene,
e le pene compensi il piacer.

(Susanna entra nella nicchia.)

Scena XV

I suddetti, Antonio, Basilio, servitori con fiaccole accese; poi Susanna, Marcellina, Cherubino, Barbarina; indi la Contessa.

IL CONTE

(arresta Figaro)
Gente, gente, all'armi, all'armi!

FIGARO

Il padrone!

IL CONTE

Gente, gente, aiuto, aiuto!

FIGARO

Son perduto!

BASILIO ed ANTONIO

Cosa avvenne?

IL CONTE

Il scellerato
m'ha tradito, m'ha infamato
e con chi state a veder!

BASILIO ed ANTONIO

Son stordito, son sbalordito,
non mi par che ciò sia ver!

FIGARO

Son storditi, son sbalorditi,
oh che Scena, che piacer!

IL CONTE

(tira pel braccio Cherubino, dopo Barbarina, Marcellina e Susanna)
Invan resistete,
uscite, madama,
il premio or avrete
di vostra onestà!
Il paggio!

ANTONIO

Mia figlia!

FIGARO

Mia madre!

BASILIO, ANTONIO e FIGARO

Madama!

IL CONTE

Scoperta è la trama,
la perfida è qua.

SUSANNA

(s'inginocchia ai piedi del Conte)
Perdono! Perdono!

IL CONTE

No, no, non sperarlo.

FIGARO

(s'inginocchia)
Perdono! Perdono!

IL CONTE

No, no, non vo' darlo!.

BARTOLO, CHERUBINO, MARCELLINA, BASILIO, ANTONIO, SUSANNA e FIGARO

(s'inginocchiano)
Perdono! Perdono!

IL CONTE

No, no, no!

LA CONTESSA

(esce dall'altra nicchia e vuole inginocchiarsi, il Conte nol permette)
Almeno io per loro
perdono otterrò.

BASILIO, IL CONTE e ANTONIO

(Oh cielo, che veggio!
Deliro! Vaneggio!
Che creder non so?)

IL CONTE

Contessa, perdono!

LA CONTESSA

Più docile io sono,
e dico di sì.

TUTTI

Ah, tutti contenti
saremo così.
Questo giorno di tormenti,
di capricci, e di follia,
in contenti e in allegria
solo amor può terminar.
Sposi, amici, al ballo, al gioco,
alle mine date foco!
Ed al suon di lieta marcia
corriam tutti a festeggiar!.

FINE DELL'OPERA

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